Quando ci si accorge di questo, la maggior parte delle cose inizia a perdere senso, e si ha l'impressione di vivere in un film dove tutti recitano delle parti, ripetendo a pappagallo usi, costumi e modi di dire.
Esprimersi in un contesto diverso dal film innesca una difensiva da parte di quelle persone che pur vivendo un sogno che non è il loro lo considerano tale.
Ci si è abituati a considerare normale essere condizionati e spinti dentro degli stampi già predisposti per creare colonie di servi di un vertice predominante.
Mentre osservarsi liberi oltre tutto ciò in una reale normalità viene chiamato utopia, o invasamento, quando il termine corretto dovrebbe essere svasamento.
In tutti questi anni molti di noi hanno imparato a riconoscere diverse tattiche di adescamento del sistema.
Quella più comune è nascondere certe cose per mostrarne delle altre, e questo ha l'effetto di pilotare le coscienze non risvegliate in continue reincarnazioni.
Scoprire ciò che è stato nascosto fa scattare continuamente i dispositivi di allarme del sistema che si muove attraverso i suoi attori che vengono accettati come sostituti della propria coscienza.
E così facendo diventano coscienze artificiali che accettano un codice che non rispetta l'ordine del divino in cui un essere spirituale ha diritto di scegliere il proprio cammino in relazione ai propri talenti, nel rispetto degli altri.
L'altra tattica di adescamento è il denaro che dà una parvenza di libertà , nell'ottica di una cieca obbedienza a chi lo distribuisce a gocce creando un inferno in cui tutti cercano di sopravvivere truffandosi tra loro, perché il suo valore non è determinato dagli scambi in sé ma da un sovrapprezzo che gli viene applicato come tassa.
Accettare il sovrapprezzo è accettare catene, cosa che viene giustificata con il servizio pubblico, di cui solo una minima parte dei fondi viene destinata, mentre per il resto: armi, guerra, sperimentazione orientata alla manipolazione mentale e il lusso delle classi politiche.