Chi non sta al gioco viene criticato ed escluso dal sistema sociale, quando invece diventa un anima libera, proprio perché non deve più stare a certe regole.
La cosa più assurda di tale gioco è ciò che deriva dal rapportarsi ad altri su tali regole, sviluppando sensi di inferiorità, frustrazioni e rabbia, senza dare importanza a quale sia la verità al di la del gioco.
Perché se si cercasse un barlume di verità al di la del gioco, il gioco perderebbe il suo senso e questo a molti fa paura.
È la paura di perdere la propria identità associata al gioco stesso.
Questa paura frantuma intere famiglie, ed è niente altro che un allucinazione, che si sviluppa attraverso il buio che è presente nell'anima (ignoranza).
L'importante nel gioco è avere riconoscimenti e sentirsi sempre più in alto rispetto ad altri attraverso numeri che vengono accumulati in un conto.
Un gregge che si accalca in una continua escalation con il vicino dove chi arriva prima riceve più mangime dal padrone di casa che apre e chiude i recinti.
E oltre il recinto uno spazio senza limiti di tempo in cui ogni anima è testimone di qualità che non possono essere inferiori ad altre per la loro unicità.