Alcuni termini venendo da un retaggio religioso vengono generalmente intesi secondo le logiche schiaviste, in cui vi è un entità separata a cui dare la propria energia per ottenere qualcosa in cambio ...
Naturalmente questa entità separata sarà invisibile, e avrà poteri inimmaginabili che faranno sentire inferiore colui che deve essere manipolato mentalmente e schiavizzato.
Sarà un ambiente dove la violenza sia fisica che verbale è all'ordine del giorno, e per sopravvivere fisicamente in questa dimensione sarà necessario trovare dei compromessi, che installeranno un perenne senso di colpa poiché si diviene partecipi di meschinità di ogni genere.
Il termine divino / divinità, non dovrebbe essere inteso come miracolo religioso di una qualche entità invisibile che porta doni a chi è abbastanza ubbidiente.
Divino è semplicemente colui che è riuscito a portare l'ordine e l'equilibrio di quelle leggi che regolano il cosmo all'interno della propria manifestazione, che in amnesia è molto caotica inizialmente.
C'è un intelligenza che non può essere limitata o manipolata, perché proviene direttamente da un Archetipo, un potenziale di tutto ciò che è.
Quando l'osservatore ritrova il contatto con questa energia, diventa immune ad ogni forma di manipolazione che agisce sempre seguendo lo schema in cui ci si convince di essere separati da quello che si osserva.
Per ritrovare sé stesso deve comprendere l'illusione che viene proiettata tra luce ed oscurità che dà origine alla dimensione che osserva, in questo modo sviluppa gli anticorpi che gli consentono di non perdersi nuovamente.
Il tempo e lo spazio riducono la loro gravità, man mano che l'osservatore riacquista la sua reale dimensione che è un eterno istante presente da cui tutto ha origine.